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Inglese e lavoro

Inglese e Lavoro: oramai, una simbiosi universale

Perché l'Inglese migliora le tue possibilità  di far carriera, ovunque

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Perché l’Inglese migliora le tue possibilità di far carriera, ovunque

 
Hai anni di esperienza, eccellenti qualifiche professionali, puoi dare tantissimo ad un’azienda. Ma sai l’Inglese? O sei avvocato, medico, ricercatore scientifico. E hai anche una buona conoscenza dell’Inglese? Ottimo.

L’Inglese è ormai la lingua più diffusa nel mondo. Non, si noti bene, quella più parlata, che rimane cinese mandarino, essendo la madre lingua della quasi totalità dei cittadini della nazione più popolosa. Alcuni decenni fa persone poco lungimiranti, a dir poco, profetizzavano che al volgere del millennio tutti parleremo cinese o arabo. Orbene, ciò che è avvenuto è che sono gli arabi e i cinesi che si son messi ad imparare l’Inglese! Quest’ultimi, a furia di stadi riempiti di studenti che ripetono ad alta voce frasi fatte sparate al megafono da un’insegnante-istruttore.

Modi più efficaci di imparare, o migliorare, l’Inglese ci sarebbero. E ci sono. Ogni metropoli italiana, Roma, Milano, Napoli, per nominare solo i maggiori, ospita infatti almeno una ottima scuola o accademia linguistica dove si può studiare l’Inglese con persone preparate. È necessaria anche per il singolo italiano, e per il rilancio dell’economia italiana, che noi ricorressimo a colmare il deficit anglo fonico che i professionisti italiani di solito hanno rispetto al resto dell’Europa. La leggenda vorrebbe che l’Inglese sia una lingua di facile apprendimento; questo, perché la sua grammatica non è complicata, ma le difficoltà dell’Inglese stanno altrove. Il fatto, per esempio, che la pronuncia di una parola quasi mai corrisponde alla sua ortografia (e questo inciderà sulla tua capacità di comprendere e fare una presentazione PowerPoint). O che, pur essendoci poche regole, la lingua di Shakespeare e di Microsoft consta di migliaia d’eccezioni.   

Mai nella Storia del mondo, il mondo ha goduto l’ausilio di una lingua davvero mondiale, una alla quale si poteva a ragione conferire lo status della ‘lingua franca’. Da sempre era, più che altro, un concetto idealizzato. Oggi è realtà: l’Inglese è la lingua del commercio, della scienza, del diritto, della diplomazia e scambi internazionali. 87% di tutto ciò che si trova in internet è in Inglese. Forse, è solo uno dei casi della Storia, che la lingua Inglese abbia prevalsa su tutte le altre? Lo stesso caso che ha portato, prima, la Gran Britannia a divenire la massima potenza dell’era coloniale, il proverbiale impero su cui non tramontava mai il sole, e, poi, gli Stati Uniti al vertice industriale e militare dell’attuale assetto globale? L’impero britannico e la supremazia americana hanno, senza dubbio, contribuito alla diffusione dell’Inglese; ma, intendiamoci, vi sono state anche altre potenze militari e coloniali. Se vivessimo nel’500, al tempo di Filippo II, nulla ci avrebbe detto che lo Spagnolo non fosse destinata a farsi la futura lingua mondiale. La Francia e anche i piccoli Paesi Bassi hanno, a loro tempo, dominato parti quanto mai distese della terra. Eppure, il Francese ha solo all’incirca 100,000 parole (l’Italiano, da questo punto di vista, fa una figura assai migliore, godendo di un patrimonio di 250,000 vocaboli). L’Inglese, si dà il caso che abbia la bellezza di più di un milione di parole! Sissignori: 1,000,000 e via contando! È il caso di dire che è divenuta la Lingua del Mondo proprio quella che aveva più titoli di esserlo. Ha vinto il migliore. Non a caso, alcuni anni fa i pragmatici olandesi tennero acceso in parlamento dibattito sul tema di stabilire o meno l’Inglese come la lingua ufficiale dell’Olanda! In Italia, basterebbe che l’imparassimo bene.  

La pensiamo come una lingua moderna, invece, è antichissima; l’Inglese ha una storia scritta ben più antica della maggior parte delle lingue pervenuteci oggi. Ed è stata un ‘open source language’ sin dagli albori del suo sviluppo. Ecco spiegato il mistero del suo tesoro di vocaboli.

È la lingua più ricca, plastica e espressiva che l’umanità abbia mai avuta a disposizione. Ha delle possibilità sintattiche che sono unici all’Inglese. Infatti, molte delle scoperte avanguardistiche della scienza moderna non sarebbero stati concepibili senza l’avallo dell’Inglese. E la rivoluzione informatica non lo è affatto. Come, oggi, con globalizzazione rampante, non lo è più un grande inizio o salto di carriera professionale. Qualunque sia il tuo campo. Quindi, italiani e non, bisogna imparare l’Inglese. Bene. E se già lo sappiamo, perfezionare. 

Olaf shom Kirtimukh
scrittore

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